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Rosza Sandor comandò ad unoFonte/commento: Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/376 squadrone di volontarii, i suoi ussari, che servirono la rivoluzione fedelmente, ma con troppe collere. Rosza Sandor teneva la campagna ancora nel 1856, malgrado la ricompensa promessa dall’Austria di 10,000 fiorini a chi lo catturasse. Mio padre restò sei mesi con Rosza Sandor. Quando fu sicuro che la giustizia austriaca aveva perduto le sue traccie, ci fissammo in un villaggio della puszta nei dominii del principe Nyraczi, che ci diede in affitto una casa ed un campicello.

Mio padre prese il nome di Paolo Nagy.


II.


Sei mesi dopo la nostra istallazione nella novella dimora, una sera mio padre m’abbracciò e partì, dicendomi che andava a vendicare l’assassinio di sua moglie. Ritornò sei giorni dopo, ma s’astenne dal comunicarmi il risultato della sua spedizione. Non osando interrogarlo, feci un’ispezione delle sue armi. Partendo, egli aveva nelle sue tasche una pistola e quattro cartuccie. Al suo ritorno, una cartuccia mancava. Alcune settimane dopo, il giudice signorile raccontava che il colonnello conte di Schaffner, d’un circondario siculo presso la frontiera della Moldavia, era stato ucciso alla sua porta, una sera, con un colpo di pistola, e che la giustizia non aveva ancora trovato l’assassino.

Questo fu tutto.