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— Ciò non vi riguarda, risposi io; il vostro officio si limita alla visita del passaporto.

— Ciò è vero, replicò l’esaule.

— Nondimeno, soggiunsi io, non ho alcuna difficoltà a mostrarvi il dispaccio del ministro della marina.

— Vi chieggo scusa, mormorò l’esaule, leggendo la lettera dell’Ammiragliato. Ma il governatore di Jakutsk ci ha segnalato la fuga di un Polacco deportato, col quale, per disgrazia, voi avete qualche tratto di somiglianza.

— Ciò non mi stupisce: io sono dell’Ukrania.

— D’altronde, perchè, in una stagione come questa, vi scostate voi dalla strada ordinaria?

— Gli è semplicissimo, rispos’io. Io sono incaricato dal generale Ozerof di fare uno studio geologico della catena degli Stanovoy-Grebete, ove prendono la sorgente l’Indighirka, la Kolima e l’Omolone. E siccome io ritorno in Russia pel Kamtsciatka, imbarcandomi a Petropaolowki, così non potevo osservare queste montagne che costeggiandole il più d’appresso possibile.

— Avete voi questa commissione in iscritto?

— No: nè ciò era necessario.

— Eppure! disse l’esaule. Poi, perchè avete voi un passaporto datato da Jakutsk, mentre la commissione del ministro della marina viene da Pietroburgo?

— Per la ragione che io mi trovava ad Olekminsk, quando la commissione mi è giunta, e che Jakutsk è, mi sembra, più vicino di Pietroburgo per farmi dare questo passaporto.

— Per un’altra strana coincidenza, continuò l’esaule, il Polacco fuggito è accompagnato da una gio-