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una ricostruzione storica limpidissima, a grandi tratti, ed una specie di foglio di via dell’avvenire. Ma l’autore tratta l’Italia leggermente. Si direbbe ch’egli la paghi della sua moneta; perocchè gl’italiani non apprezzano delle opere e nelle opere di lui che la parte frivola, lo stile vivo e scorrevole, ed alcuno non va al fondo. Eppure un fondo nuovo, originale, che penetra fino alle fibre rudimentali della vita, vi è, e nella Storia diplomatica dei Conclavi, e nelle Memorie di Giuda, cui un giornale tedesco chiamava il libro più audace del secolo.


Milano, ottobre 1871.