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cesserà di pesare sull’Europa per sorvegliar l’Asia ed aiutare il sultano nella sua azione, nella sua missione: nell’opera sua sulla razza siamica. La Turchia è per l’Asia occidentale ciò che è l’Ungheria per i residui delle razze consanguinee slave. A questo prezzo la Russia abbandonerà la Polonia.

L’Ungheria e la Polonia redente, la Germania costituita, l’Italia consolidata e compiuta, l’alleanza delle potenze del Mediterraneo assicurata, le flotte dell’Inghilterra, della Francia e dell’Italia sempre allestite...... ove sarebbe allora il pericolo, il timore del colosso moscovita a Costantinopoli, che turba i sonni dei politici di corta lena?.... Bisogna finirla, insomma, con le anticaglie diplomatiche delle supremazie dei laghi, dell’influenza, della protezione, dell’alta signoria (suzerainété), codesti bagattelli, codeste lanterne magiche, codesti semafori dei tempi passati. Largo alle ferrovie, al gas, alle macchine da filare, ai telegrafi elettrici della politica moderna.

Noi non siamo ancora alla vigilia della guarigione logica ed etnologica delle deformità europee. Ma il metodo è trovato, grazie all’imperatore Napoleone, a Cavour ed a Bismarck. Ecco perchè la riconciliazione dell’Austria con l’Ungheria sarebbe un fatto da rallegrarsene, se non nasconde degli occulti intendimenti. Questi occulti intendimenti possono esistere ancora. Il ravvicinamento può ancora non essere sincero. Lo sarà per fermo il giorno in cui una novella battaglia perduta sbarazzerà la casa d’Austria dall’arciducato, che è tedesco, e deve far parte dell’Alemagna; del Tirolo, che è italiano, e deve far parte dell’Italia; della Galizia, che deve ritornare alla Polonia. Annettete presto all’Ungheria