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Il barone Sigismondo Pérényi era un uomo avanzato in età. Era stato presidente della Camera dei magnati e della Corte suprema di giustizia. Fu impiccato. Ladislao Csany era stato ministro. Fu impiccato. Emerico Szasvay, segretario della Camera dei rappresentanti; Czernus, consigliere al ministero delle finanze; il barone Giovanni Jeszenak furono impiccati. Il colonnello principe Woroniecki, gli ufficiali Giron e Abancourt furono impiccati. Il colonnello Kasinczy fu fucilato in Arad.

Lascio i più oscuri, ma non meno degni. Il pudore mi proibisce di nominare le dame e le donne flagellate. Madamigella Esther Lazar, che seguì lo stato-maggiore di Bem, vestita d’amazzone, Bianca Teleki, Clara Lövey furono poste in prigione.

L’Austria tirò una linea nera sull’Ungheria, sulle sue istituzioni, sulla sua lingua, sulla sua storia, e credette di averne fatto una provincia austriaca.

Bem morì di febbre in Aleppo, ove il Sultano ci aveva internati dietro la domanda dell’Austria e della Russia. Quando gli si propose d’abiurare il cristianesimo, in vista d’una possibile guerra della Turchia contro la Russia, Bem sclamò:

— Non ho nulla da abiurare. Io non sono cristiano. Non ho che a scambiare l’incomodo costume dell’Occidente contro quello più ampio degli Orientali.

Kossuth fu internato a Kutahia.

Più tardi potemmo tutti ritornare in Europa, o imbarcarci per l’America1.

  1. I fatti raccontati dal conte Zapolyi sono registrati egualmente nelle Storie e nelle Memorie di Görgey, Klapka, Iranyi,