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del 1848, raggiunsero provvisoriamente le loro case. Gli altri ufficiali passavano dietro le file dei Russi, e si costituivano prigionieri. Il general Rüdiger, che presiedette alla sommissione, li diresse a Sarkad; una settimana dopo, Paskewich li consegnò a Haynau per ordine dello czar.

Avevano confidato nella grandezza d’animo di Niccolò! Essi dimenticavano la Polonia!

Görgey fu condotto al quartier generale russo, a Nagy-Varad. Il granduca Costantino ottenne il suo perdono. L’Austria lo internò a Klagenfurt.

Il dramma era finito.

Io raggiunsi Bem. La mia vita era un’agonia insopportabile. Incontrai Bem a Lugos. Kossuth aveva preso, fino dalla vigilia, la via dell’esilio, dirigendosi verso la Turchia. Bem tentò di riaccendere il fuoco, e Kmety si battè ancora una volta, il 15 agosto, vicino a Lugos; ma la disperazione aveva accasciati tutti gli animi. Vecsey diede l’esempio della dissoluzione del piccolo esercito di Bem, sottomettendosi ai Russi, il 16 agosto.

Vecsey fu il primo a salire sul patibolo di Haynau!

Noi penetrammo in Transilvania. Quel pugno d’uomini, che ci restava ancora, sembrava disposto a lasciarsi uccidere, piuttosto che battersi. Perchè aggiungere nuove vittime all’ecatombe già finita? C’impegnammo nelle montagne, e, per sentieri quasi inaccessibili, raggiungemmo il territorio turco, avendo l’ultima gioia, non lungi di Mehadia, di accoppare gli Austriaci che guardavano il confine per arrestare i fuggitivi.

Klapka tirò da Comorn l’ultimo colpo di cannone contro il vessillo giallo-nero. Poi capitolò anch’egli.