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IL SORBETTO DELLA REGINA



PARTE PRIMA




CAPITOLO PRIMO.


Una buona idea.


Mastro Zungo, che si era coricato alle sei della sera, si risvegliò alle due del mattino.

Mastro Zungo si stropicciò gli occhi, sbadigliò due volte con orribile strepito, balbettò un Pater noster che non era nè italiano, nè latino; s’acconciò sul capo un berretto a spicchi, che imprigionava le nere ciocche dei suoi capelli ribelli, ascoltò brontolando il fragoroso russare della sua compagna e attese gli scocchi dell’orologio della chiesa. Alcuni minuti dopo, infatti, batterono due tocchi.

— Due ore! esclamò mastro Zungo. Sono dunque eterne queste notti! e sbadigliò di nuovo con non minor strepito di prima.

Mastro Zungo era nato coll’istinto della chirurgia. Le cattive condizioni di fortuna ne avevano fatto un semplice barbiere.