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anziani di quella repubblica si riunirono immediatamente e decretarono che ci si manderebbe una guida e del denaro. Ed invero otto giorni dopo bevemmo insieme alla prosperità della nostra associazione. Il consiglio si riunì. Discutemmo gli affari e si principiarono nuove operazioni. Avevamo due metodi.

“Per queglino che riconoscevano senza resistere i diritti della società e pagavano le nostre tasse.... feste, canti, inni, piaceri e belle crapole. Poichè noi avevamo persino il poeta laureato della società e poi cantanti, ballerine, odalische, e tutto ciò che segue; — per queglino che insorgevano e si rifiutavano di pagare, il procedimento era logico. Si rimandavano in dettaglio ai loro parenti. Di rado, dopo aver spedito le orecchie, il naso ed una mano, occorrevano ulteriori raccorciamenti. Il denaro arrivava, il renitente partiva. Tutto andava, dunque, a gonfie vele. Ma in questa valle di lagrime, nulla e nessuno non isfugge al suo destino. L’uomo, d’altronde, non pensa mai che a difendersi dai suoi nemici. Lo sciocco! Egli dimentica gli amici!

— Foste, dunque, tradito di nuovo? chiese il carceriere in capo.

— Come sempre.

“Ora egli avvenne che il prefetto ed il suo segretario non andarono di accordo; poichè questi si trovava defraudato nella divisione della parte che facevamo alla prefettura. Il prefetto, dunque, fu costretto ad agire. Una notte i gendarmi e la truppa sorpresero il nostro accampamento.