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barone, conte, addetto d’ambascia.... Franzt Hobermann.

Lena, sotto il nome di Ondina, fanatizza i dilettanti di musica italiana al teatro Ventadour a Parigi, ma i suoi allori non le fanno dimenticare il padre. La polizia corre dietro alle tracce di Cecilia, la quale è sparita col marchese.

Ed ora veniamo al colonnello.

Quando l’ispettore di polizia, quattro gendarmi e sei birri trascinarono dalla sua casa il colonnello, Tartaruga, conoscendo gli usi della città, fece scivolare qualche moneta nelle mani dell’ispettore, dicendogli:

— Signor ispettore, lo raccomando alla vostra carità.

L’ispettore sorrise scuotendo il capo di un modo significante.

Il colonnello comprese subito la causa del suo arresto: ebbe paura. L’uomo, che aveva veduti tanti campi di battaglia, ebbe paura di trovarsi fra gli artigli della polizia. Imperocchè l’uomo onesto aveva sempre paura, sotto i Borboni, di trovarsi là, dove ei lasciava talvolta l’onore, sovente la libertà, sempre la borsa.

Gli sbirri, che hanno sempre perspicacia, immaginandosi che il colonnello, colla sua gamba di legno, potesse aver l’idea di scappar via, gli si serrarono intorno e gli misero le manette — o piuttosto una manetta — attaccando il suo unico braccio all’unica sua gamba con una corda. Poi, siccome non si deve mai prendere precauzioni a metà, quando se ne prendono, strinsero la corda con tanta previdenza che la gli penetrò nelle carni.