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— Signora sindachessa, eccole dei cavastivali.
— Volete dei numeri sicuri per il lotto? susurrava misteriosamente un bietolone a don Gabriele.
— Signor giudice, prenda questo anello che ho rubato; glielo lascio a buon prezzo.
— Signora milady, ecco uno specifico contro le pulci, diceva un altro a Lena.
I nostri viaggiatori non ascoltarono il resto: avevano varcata la porta dello stabilimento.
La folla non era meno grande dentro che fuori. Si udiva dire da ogni punto:
— Buon giorno, compare. Hai bevuto?
— Quindici bicchieri, e tu?
— Ah! madama, diceva il vescovo di Policastro a Lena, che si era avvicinata ad una vasca; bisogna convenirne, la natura è prodigiosa. Metter tanti gusti differenti in una sola spaccatura.... d’acque!
Infatti, dall’istessa fessura della roccia, appiedi della montagna, sgorgano cinque sorta differenti di acque minerali.
— Dio è grande, monsignore, rispose Lena.
— Principalmente nella varietà delle acque e nell’immensa quantità delle bestie! soggiunse don Gabriele.
— Ho sempre abbisognato di lassativi, io, signora, confidava il sindaco di Aratusa a Lena, mischiandosi alla conversazione ed al capannello, che si formava intorno a Lena ed al vescovo. Mia moglie perdeva la pazienza, le mie figlie brontolavano, ed ecco che quest’acqua....
— Siete cattolica, milady? chiese il vescovo.
— Credo, almeno....