Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Bruto si precipitò per la scala e partì. Ei non voleva esser presente ai colloquio fra Ondina ed il marchese.
A tre ore precise, però, batteva alla porta della cantante all’albergo di Nuova York, a Chiaja, accompagnato da don Gabriele. Bruto aveva forse paura di trovarsi faccia a faccia, solo, colla prima donzella che avesse amato e che forse amava ancora.
Lena, vestita molto semplicemente, lo aspettava.
Appena Bruto apparve sulla soglia, Lena corse verso di lui ed e’ verso lei per una attrazione irresistibile. I loro sguardi si abbracciarono, mentre le mani si stringevano. Tutti e due parlavano ad un tempo e con precisione. Bisognò che don Gabriele, presentato in regola, assumesse la presidenza di quella riunione.
Passo sui preliminari, in cui Lena e Bruto schermirono a chi parlasse primo, tanto l’uno era ansioso di conoscere le rivelazioni dell’altra. Ma la parola restò, come era da aspettarsi, a Lena.
Fatto è però che ella divagava e si perdeva nei ricordi e negli episodi, poichè Bruto fu forzato a ricondurla alla questione, perchè gli ardeva sapere: le sue relazioni col marchese e la sua prima recita al San Carlo.
— Non ho nulla a rimproverarmi, esclamò Lena e voi potete credermi tanto più che non accuserei mia madre ora che la è morta. Non conobbi la mia disgrazia che quando era già irreparabile. Aveva però lottato, lottavo da quattro anni, tutti i giorni, a tutte le ore del