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— No, egli non ha nulla a rimproverarsi in questo disastro della mia famiglia. Dovrebbe, invece, concorrere egli a ripararlo.
— E ci consente? chiese vivamente il dottore.
— Ancora non ne so nulla. Ma voi al suo posto cosa fareste?
— Domanderei un giorno o due per riflettere. Non si prendono di tali determinazioni dopo pranzo, quando il sangue bolle e che il lato animalesco è padrone di casa.
— È giusto, disse il conte. Ma il mio dottore non è in questa vostra posizione. Egli ha pranzato a casa sua, con un piatto di lenti, ed ha bevuto soltanto dell’acqua. È il vostro pranzo ordinario, credo, dottore?
— All’incirca.... quando Tartaruga non ci fa dei cavoli, che le piacciono, quando il colonnello non ordina del sauerkrauth, che adora, ed ha insegnato a Tartaruga a farlo come a Dresda, — e quando don Gabriele non prepara egli stesso i maccheroni.
— Ma, continuò il conte, lasciamo da parte questi due giorni di riflessione. Occorre pure ch’egli conosca tutto quello che si esige da lui.
— È chiaro.
— Si esige il silenzio ed un matrimonio secreto. Nella posizione di Cecilia, un matrimonio ecclesiastico, celebrato da un prete amico, in una cappella, al cader della notte, è sufficiente pel momento. Più tardi vi si aggiungerà il matrimonio civile in gran cerimonia.
— Difatti, nella posizione attuale della signorina, non bisognerebbe esporla ad emozioni troppo vive.