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nondimanco si credette in obbligo di andargli a fare una visita di condoglianza. Quel bellimbusto andava a Napoli. Non si sa che potesse avvenire. Le grandi città sono piene d’imprevisti: vi sono delle opportunità incredibili di fortuna e di favore. Don Diego poteva imbattersi in una di quelle opportunità, e ricordarsi più tardi del malvolere de’ suoi compatriotti, vendicarsi, rifiutar loro un servizio.

D’altronde non era desso un dramma curioso a contemplare in che modo quest’uomo sosteneva il colpo che lo schiacciava? Non vi eran mille cose a leggere nello sguardo di Bambina, mille commenti a tirare dal suo viso, dal suo portamento, dalla sua persona, e giudicare di là della verità dell’accusa? Una processione di visite si aperse allora verso la casa dell’ex-prete. La freddezza, il disdegno col quale Don Diego accolse quegli atti vigliacchi ed ipocriti non scoraggiarono. Alcuna delle notabilità del borgo non se ne astenne.

Don Diego non restituì alcuna visita.

Bambina si tenne costantemente nella sua camera e non volle ricevere chicchessia, — ciò che accrebbe i sospetti. Ma il fratello e la sorella disprezzavano troppo quella gente per curarsi della loro opinione.

Infrattanto Bambina preparava i bauli pel viaggio.

Il conte di Craco aveva scritto a Napoli a suo figlio Tiberio, barone di Sanza, — e gli aveva dato incarico di trovare un modesto appartamento per gli emigranti. Questo alloggio fu presto trovato. La contessa aveva regalato a Bambina una veste.