Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/434

— Io non ho capito nulla, sclamò don Gabriele ingenuamente.

Lady Keith rilesse allora in italiano queste poche linee:


«Fratello, appena avrete ricevuto questo viglietto, all’istante stesso, all’istesso minuto in cui lo leggerete, fuggite, foste voi sull’altare al momento della consacrazione. Disparite da questo mondo. Nel consiglio di ieri sera, la vostra sorte è stata decisa. Fu lungamente dibattuto se si dovesse mandarvi alle missioni di Asia o di Africa, là donde non si ritorna giammai. Si pensò che voi avreste rifiutato di obbedire e che avreste colta questa occasione per evadervi ed abbandonar l’Ordine. Allora fu discussa la proposizione di farvi scomparire. Si pensò che in questi tempi di rivoluzione in cui viviamo, le case della Società potrebbero essere visitate o sorprese, che potrebbero trovarvi alla luce od alla libertà, e fare di questo reperto uno scandalo abbominevole. Il pensiero umano fu messo da banda, e foste condannato a morte, — una morte subita, immediata, segreta. Fuggite dunque, salvatevi, sopratutto dileguatevi dalla faccia della terra. Oggi si cifra il dispaccio ai superiori della casa di Napoli ed oggi stesso o dimani uno dei nostri padri del consiglio superiore parte per Napoli, in posta. Distruggete questa lettera, che sarebbe una condanna di morte contro di me se fosse conosciuta, e svanite nel nulla se la vita vi arride ancora.

P. B.»