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uomo non amato sembrerebbero vaneggiamenti, e che turberebbero la tua anima, se tu mi amassi. Ordina ciò che debbo fare per piacerti. Esprimimi il desiderio più esorbitante cui un altro uomo potesse soddisfare, — fosse anche il re, fosse, più ancora, il generale dei gesuiti.... sarà esaudito: e deduci da ciò la grandezza, e l’immensità dell’amor mio. Il sacrifizio della mia vita non è il sacrificio più grande ch’io ti fo. Tu mi hai dimandata la mia anima? io te l’ho prostrata sotto i piedi. Non sono io apostata? vale a dire, non ho io mancato alla mia parola di prete, al mio onore di gentiluomo! Io non metto in conto la religione cattolica: io ne ho un’altra. Mi forzarono ad entrare nell’ordine, ed io mi ebbi la vigliaccheria di preferire la vita ad una menzogna. Ma la mia lealtà di uomo, la mia parola di gentiluomo sono ora maculate. Io ho tradito la loro confidenza. Ebbene, credi tu, figliuola mia, che il sacrifizio del tuo onore, quando anche me lo avessi tu fatto, sarebbe stato più grande del mio?

— Oh! no, no, gridò Bambina esaltata. Prendimi: eccomi a te.

— Che? sclamò il gesuita, levandosi di soprassalto poi ricadendo. Oh! no: non slanci di entusiasmo. Io non mi vanto di quello che ho potuto fare. La sola gioia della mia vita è di avere avuto qualche sacrifizio a metterti ai piedi. Come ho io riposato tranquillo di poi! come mi sono sentito alleviato! come mi sono trovato autorizzato a dimandarti qualche cosa, — un tesoro, un mondo! l’amore. L’amore? io ne conosco il prezzo. Tu sa-