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corpo, nell’ignoranza dei misteri del piacere, l’amore è ancora un fiore ed un incanto dell’immaginazione. Gli è più tardi ch’esso sconvolge il cuore ed i sensi. Bambina non poteva dunque concepire l’amore sotto la forma, sotto le vesti di un gesuita. D’altronde non aveva essa carezzato il fantasima, sotto l’immagine del barone di Sanza, bello ed elegante giovanotto? Il gesuita non possedeva la lingua immaginosa della passione falsa o superficiale. Il suo amore profondo e vero lo rendeva laconico. Un uomo che ama sinceramente, potentemente, non trova altra cosa a dire che: Io ti amo! Un amore gassoso si spande in frasi, tropi, immagini, eccessi, si inebbria non potendo identificarsi.

Ma il P. Piombini portava in lui una significazione terribile: era una scadenza! La sua presenza ricordava a Bambina il motto spaventevole che aveva pronunziato: La vostra anima per il mio onore! Il gesuita le aveva abbandonato l’anima. Bambina non ignorava ch’egli aveva compromesso ancora più: la sua vita, la sua considerazione, il suo dovere, e che correva formidabili pericoli. Ed ella? aveva ella tenuto la sua promessa? Il delitto, il male, hanno anch’essi il loro onore. Ella mancava all’onore ingannando quell’uomo, che avrebbe potuto esigere un pagamento anticipato, — ed ella avrebbe pagato, — e se n’era rimesso alla lealtà di lei. Abusarne non era dunque infame? Ella aveva presentato la sua mano all’addentellato, la macchina l’aveva acciuffata; era mestieri passarci tutta intera.

Ecco ciò che ruminava Bambina nella sua scura