Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/396

metterlo a partito, chi per studiarlo, ed altri — gli esiliati — per scandagliarlo. Don Diego vide allora ciò che gl’italiani non han compreso di poi che Roma in quei dì era la loro necropoli e non la loro capitale; che non vi erano più romani ma sudditi del papa, salvo qualche eccezione, e che quella città non potrebbe aver vita, se pur vivesse, che mediante la trasfusione del sangue delle altre città italiane.

Le nuove della salute di Bambina lo rassicuravano; prolungò il suo soggiorno. Egli non vestì la sottana cremisina episcopale onde essere più libero. Vide moltissime persone. Parlò con franchezza; ed avvegnachè spiato, e lo sapesse, non si celò. Egli aveva compreso immediatamente, trovandosi in contatto con la genia curiale romana ch’egli era arrivato a porto, che aveva attinto l’apice a cui potesse sperare, e che qualunque fosse la tesa delle sue ali, eragli interdetto d’innalzarsi più su. Egli era radicalmente incompatibile col mondo romano vaticanesco. Si sentì allora umiliato di aver covato tanta ambizione, d’averla per sì lungo tempo carezzata, per così poco. Egli si ricordava, arrossendo, la notte fantastica che aveva passata quando Bambina gli disse: Tu sei vescovo! povera diletta! promettere il cielo ed ottenere in iscambio uno steccadenti! Fortunatamente che....

Egli ruminava codesto, contemplando in S. Pietro la statua di Giove umiliata a rappresentare il principe degli apostoli. Il rumore di due grucce risuonando sulle lastre di marmo della chiesa gli fece volger la testa. Riconobbe il colonnello Colini, in