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giarsi della religione m’incombe, e la deve essere ortodossa a modo mio.

— Ma! ecco dove per l’appunto tutti i governi s’ingannano, rispose Don Diego. Essi credono che il prete sia uno dei congegni dello Stato. Il prete, quale voi l’escogitate, quale lo avevate fatto, è al contrario direttamente ed indirettamente un lievito di rivoluzione. Il popolo soffre, ma esso comprende l’azione della polizia: quello schiacciamento è logico. Però lo spionaggio, la compressione, l’abbrutimento, la violenza, la corruzione, la servitù per mezzo del prete, rivolta il sentimento del popolo: questa missione del prete è anormale. Ecco perchè i governi a marchio clericale, sono i più abborriti ed i più minati dallo spirito rivoluzionario!

— Nonpertanto, interruppe il marchese, il papato, l’Austria, la Spagna, che hanno questa tempra ultramontana e clericale, durano da secoli.

— Gli è che il principio vitale di questi Stati non risiede nella religione. Il papato dura in virtù della coalizione di Europa; l’Austria, per l’antagonismo delle nazionalità rivali dell’impero e l’unità dell’esercito e del centro goverativo: la Spagna, per la corruzione dei costumi, l’atrofia intellettuale, e la sequestrazione dallo spirito nazionale: la Spagna è l’Africa dell’Europa! D’altronde, gli Stati romani, l’Austria, la Spagna sono un anacronismo1: e’ vivono dei secoli passati. La società rinnovellata nel 1789, non vi si è ancora

  1. Si ricordi che siamo nel 1847.