Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/373

porta contro di te una terribile accusa. Quel Filippo lì ha dichiarato innanzi a tutti costoro che tu mi tradisci, che tu hai un damo, che tu sei la concubina di un prete, che chiamasi Don Diego Spani, che tu hai fatto questo, che tu hai fatto quello, e patatì e patatà. No, non è così, Concettella? No, ciò non è vero, hanno mentito, ed io vado a scannare quel Filippo lì che ti ha calunniata.

Concettella non rispose. Il suo singhiozzo raddoppiò.

— Ma parla dunque, riprese Gabriele; getta dunque, in faccia di quell’uomo la tua giustifica. Non si serba il silenzio innanzi ad un’accusa simile, non si sprezzano quelle contaminazioni lì! Tu devi comprendere alla fin fine che tutto codesto mi mette il cuore a brani. Non torturarmi dunque così. Perchè ne ameresti tu un altro? Il mio amore non è forse grande come il mondo? Esso non ti era bastato fin qui; perchè non ti basterebbe ancora? Cos’è dunque codesto prete che ti ammalierebbe adesso? Un prete? bah! codesto prega, ma non ama. D’altronde, non ho io la tua promessa? No, tu non l’hai violata. Quando si ha sofferto ciò che tu hai sofferto; quando si è passato per le prove che tu hai traversate.... non ci è modo di più separarsi: noi siamo incatenati dalla sventura. Di’ dunque cotesto a quei signori che aspettano la tua risposta. Hai tu paura di parlare? Non temer nulla: non ti chiameranno una sfrontata; tu ti difendi, tu racconti come le cose sono avvenute. La Santa Vergine anch’ella si difese, quando San