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Ahimè! Don Diego non aveva compreso ciò che aveva di grande e di eroico quella nuova attitudine di sua sorella!

Bambina che doveva tenere la sua promessa al gesuita, Bambina che vedeva l’amore di suo fratello per Concettella, non voleva impedire il libero esaltamento di quella passione e non voleva contaminare suo fratello, caricandolo della responsabilità della sua condotta verso il P. Piombini. Lo rendeva felice e lo purificava, riserbando per sè sola tutte quelle macchie che mordevano come ferite, tutti i sacrifizi, tutti i rimorsi e tutti i dolori.

Rassicurata, consolata, Concettella partì per Procida sulla barca a vela che faceva il tragitto giornaliero tra l’isola e Napoli. Ella vedeva ciò non ostante tutto confuso nel suo avvenire. L’amore per Don Diego aveva fatto esplosione in quella crisi; Bambina l’attirava; sentiva una pietà fraterna per Gabriele.... Come accordare tutto ciò? ecco il problema. Ella riflettè a codesto lungo il viaggio, malgrado il mal di mare, la notte nell’albergo di Procida, ove arrivò tardi la sera ed ove il sonno rifiutò visitarla. Ella vedeva nondimeno due speranze brillare in quell’oscurità: Bambina si mariterà, pensò ella; Gabriele non saprà nulla. E quando poscia egli uscirà dal bagno, noi saremo morti o saremo così vecchi, così vecchi.... L’alba la rinfrancò. Concettella si addormì.

Risvegliandosi alle undici, tutta spaventata ancora dei sogni insanguinati che aveva traversati, Concettella mangiò una bocconata e corse all’erga-