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dovere! l’infamia che ne spruzza ricade sopra coloro che ti han messa in questa necessità, prima, e che ne profittano, dopo. Laonde, quando ella si trovò ancora una volta assisa nel piccolo salone del suo alloggio, in faccia di suo fratello che la squadrava con aria severa, rischiarata appena da una smilza candela, quando la ebbe rimandata fuori con un segno altero della sua testa Concettella tremante, ella disse con voce calma e sorda:

— Diego, tu sei libero e tu sei vescovo!

Don Diego balzò sulla sua sedia come trafitto da mille serpenti, si rizzò di tutta la sua altezza e gridò:

— Vescovo! vescovo! vescovo!

Bambina squadrò a sua volta suo fratello con occhio freddo. L’irradiamento subìto da quell’uomo l’umiliava. Ella comparava la sua grandezza morale a quella di suo fratello, e lo disistimava. Si vide più grande di cento cubiti che quell’uomo cui aveva sempre considerato come un gigante. Un istante ancora, e le lagrime stavano per inondare il suo viso. Bambina si alzò e, senza aggiunger sillaba fuggì nella sua camera e vi si chiuse.

Don Diego non la trattenne. Un tremuoto aveva scosso la sua natura di bronzo. Egli ebbe uno di quei colpi di metempsicosi violenta, che nei conclavi dei papi si chiama Spirito Santo, e che trasforma un porcaro come Sisto V, un lanzichenecco come Odescalchi, un barcarolo come Giulio II, in vicario di Cristo, un frate in re! Una tempesta equatoriale si scatenava in quello spirito: vi furono flutti furiosi, vertigini, scosse spaventevoli, fosfo-