Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/331

Bambina tenta di alzarsi. Non può; le gambe barcollano. Un secondo zolfanello è acceso; per la seconda volta la pezzuola bianca dà il segnale. Bambina fa uno sforzo potente sopra sè stessa e si precipita per le scale.

La villa aveva una piccola porta, dal lato opposto al grande cancello, sul muro che serviva di parapetto e di riparo al giardino, in una stradella. fra due proprietà, dalla quale si discendeva dal Vomero a Chiaia per un cammino scorcio. Una piccola scala addossata al muro permetteva di discendere dal giardino nella strada, separati da un’altezza di cinque o sei metri. I domestici che si recavano a Napoli per le commissioni della villa, prendevano tutti questa via ed avevano perciò quasi tutti una chiave della piccola porta. Bambina ne aveva presa una il mattino per recarsi al Gesù Nuovo, e ritornando l’aveva conservata. Gli era per questa porta che ella doveva introdurre il re ed il principe di Schwartzemberg.

Vedendo scomparire Bambina, il re ed il principe fecero il giro della villa e vennero all’incontro di lei alla piccola porta. Li fece entrare.

L’orologio di S. Martino batteva le undici e mezzo.

— Ebbene? dimandò il re.

— Vi tengo parola, sire; mi terrete voi la vostra? replico Bambina.

— Lasciatemi vedere da prima.

— Sono lì.

Tutti e tre si avvicinarono al padiglione, camminando dolcemente sopra una sabbia fina che at-