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settembre, vi sarà un’unione generale dei delegati di provincia nel padiglione di lady Keith, e probabilmente il marchese di Sora vi sarà e vi vedrà qualcuno dei capi.
— Ebbene, io voglio assistere a questa riunione.
— Assistetevi, sire. La mia missione è terminata. Che V. M. adesso tenga la sua parola, cui dicono sacra.
— La terrò per fermo quando avrò veduto io stesso, quando avrò il convincimento che non mi hanno ingannato.
— Ah! sire, di già!...
Bambina non terminò la frase. Il suo singhiozzo fece comprendere al re ch’ella diffidava di lui.
— Rassicuratevi, sclamò Ferdinando. Voi abitate la villa di lady Keith. Voi mi introdurrete.... principe, sarete voi con me?
— Mille grazie di questo grande onore, sire. Io lo sollecito come una grazia.
— Ebbene, signorina, voi c’introdurrete nel padiglione, al momento che i cospiratori delibereranno.
— Ah! sire, nella casa ove questa nobile dama mi accorda un asilo!
— Non temete nulla per alcuno. Verremo soli, travestiti, nessuno soffrirà male. Voglio solo assicurarmi dei miei propri occhi, delle mie proprie orecchie.
— Infine, sclamò Bambina, poichè io debbo morire, espierò per tutti.
— Voi non morrete, osservò Ferdinando. Principe, convenite con codesta signora come questa