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medaglie del Cuore di Maria, un paio di speroni, — perchè monsignore cavalcava benissimo a traverso le montagne della sua diocesi. Poi ancora, sul suo tavolo, dispacci suggellati pel ministro della polizia. In faccia, i busti in gesso del re e della regina. Sopra uno sgabello a sinistra una tazza di porcellana per dare a bere del latte ai suoi gatti, delle zuccheriere, due zaini di pelle di capretto ripieni di piastre, un oggetto di toiletta, — che io non oso nominare benchè Molière ne parli sovente, — una mezza dozzina di tabacchiere in argento ed in vermiglio e molte cartacce. Il Codice del Contenzioso era aperto innanzi a lui.

Monsignore portava la sottana nera del suo ordine, la croce d’oro gittava dietro le spalle, la berretta piantata di traverso sulle tempie, un colare aperto al collo, lasciando intravedere un collo di camicia di servizio da parecchi giorni.

Quando si ebbe terminato il suo dispaccio, e che l’ebbe suggellato e collocato con gli altri, levò il capo e disse a Don Diego, poggiando i gomiti sul tavolo e congiungendo le mani sotto il suo mento:

— Don Diego, figlio mio, tu vai a confessarti con me.

— Vi domando perdono, monsignore, non sono preparato.

— Ah! fece monsignore Laudisio, un prete che terminò or ora di dir la messa e che non è preparato per confessarsi al suo vescovo?

Don Diego lo guardò raddrizzandosi e piegando le braccia sul petto. Mosignor Laudisio fissò