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— Io non nego. Io provo la non esistenza delle accuse stesse.

— Tuttavia voi non oserete dire che non conoscete le persone, le quali bazzicano la palazzina di lady Keith.

— Chi è codesta lady Keith, adesso?

— Ve la richiameremo alla memoria.

Il commissario si volse verso uno degli uomini che attendevano nel fondo della sala e gli disse:

— Il torchio.

Il più sdolcinato del gruppo atroce degli sbirri staccò dal muro uno strumento formato di due branche riunite da una chiavarda a vite, terminate alle estremità da due rotelle di ferro come due pezzi da cinque franchi. Quelle due estremità si applicavano alle tempie, e le due branche attaccate alla chiavarda cingevano la fronte. Una chiave stringeva la vite, la quale, rinserrandosi, comprimeva le tempie.

Lo sbirro adattò il congegno alla testa di Don Diego.

Si fece entrare il medico che si collocò al fianco di lui.

— Quando vi deciderete a parlare, disse il commissario turbato indirizzandosi a Don Diego, si aprirà il torchio. — Chiudi, diss’egli poi, indirizzandosi al birro.

Il medico poggiò le sue dita sulle carotidi del paziente per sentirne e valutarne le pulsazioni. La chiave della vite cominciò a girare, e girò, girò, girò sempre. Il viso, dapprima pallido di Don Diego, principiò a diventar rosso, poi purpureo, poi