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trodurre sotto il suo tetto e mischiare alla sua esistenza? Che era stata quella mendica?

Un uomo rotto ai piaceri non si sarebbe arrestato a questa considerazione. Egli avrebbe accettato il fatto compiuto, e se la coppa aveva della feccia al fondo, egli avrebbe gettato la feccia o spezzata la coppa. L’amore è essenzialmente effimero: la natura l’ha voluto così, imponendoci la remora dell’età e presentandocelo come il saldo di conto che paga la giovinezza all’infanzia ed alla vecchiezza. Ma Don Diego abbordava l’amore senza preparazione precedente. Egli non apportava nella sua parte nè disinganni, nè aspettazioni inutili, nè stanchezza, nè sazietà, nè speranza lungamente carezzata. Egli cadeva in piena soluzione, senza avere analizzata la sua tesi. Tutto diveniva dunque grave e si modellava sul suo spirito serio. Il primo amore ha sempre delle proiezioni sull’avvenire. Gli amori che seguono, s’abbanchettano al presente. Don Diego s’inquietava dunque di questo fatto considerevole, che egli stava per installare in casa sua una straniera, di cui egli ignorava la storia, ch’egli apriva forse il suo tesoro d’amor cumulato ad una pezzentella sconosciuta che poteva essere una infame. E se Bambina ritornava?

Prima dunque di aprir tutte le cateratte alla sua passione, prima di lasciar Concettella pigliar possesso del suo alloggio e del suo cuore, la vigilia, la sera, quando la lampada non era ancor accesa, quando la luna non filtrava ancora qual-