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reale, poi dichiarò al ministro degli esteri napoletano, che al primo insulto che si sarebbe fatto a lady Keith, egli avrebbe abbassato gli stemmi e fatto bombardare il palazzo.

Ch’ella avesse o no avuto una fantasia per lord Palmerston, egli è incontestabile che lady Keith amò suo marito. Giudicatene. Lord Keith aveva un gusto particolare per i cani e credeva nella bella dottrina della metempsicosi. Sua moglie, lady Keith, detestava i cani, ma professava i medesimi principii filosofici di lui. Dal momento che lord Keith morì, lady Elisabeth si disse:

— Mio marito amava i cani. Dunque egli era stato cane prima d’esser uomo o doveva divenir cane dopo essere stato uomo. Che la sua anima fosse stata in un cane o che vi abbia poscia emigrato, il cane è un membro della nostra famiglia.

Ciò bastò. Lady Keith riunì nel più bello appartamento del suo palazzo due o trecento cani, i più belli di ogni razza, già s’intende, perchè suo marito era stato un bell’uomo: e li trattava come altrettanti principi delle Asturie. Nè ciò era tutto. Come lord Keith poteva, per un capriccio della sorte, trovarsi alloggiato in un cane rognoso, arrabbiato, vagabondo, tutti i cani che passavano innanzi al cancello della sua villa, erano invitati da un lacchè postato quivi appositamente, ed erano lavati, pettinati, nutriti, accuditi, godendo quell’ospitalità amica fino al momento in cui il padrone non fosse trovato. Il suo veterinario particolare andava in città a portare i soccorsi del suo sapere a tutti i cani per i quali si reclamava l’as-