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sioni di Bambina. D’altronde io lo farò sorvegliare.

— Che tristo mestiere! proruppe Bambina. I birri ci sorvegliano per salvare la società; son dessi meno orridi per ciò?

— Allora, io mi asterrò. Quanto a vostro fratello....

— Ah! fate attenzione....

— Quanto a vostro fratello, si diffida di lui. Il suo pensiero è malato: le sue tendenze non sono buone. Ma alcun atto, fin qui, non è stato allegato contro di lui. Io lo difendo ancora. Il suo carattere fosco, la sua aria incerta, il suo approccio poco simpatico, la sua timidezza, giustificatissima del resto, possono occasionare qualche equivoco. Ciò è di già troppo al suo posto. Tutto ciò, preso insieme, gli nuoce, vi nuoce, m’impone una grande circospezione. Voi vedete allora. Bambina, perchè....

— M’avendo detto l’anno scorso: io ti amo! interruppe Bambina, voi mi dite quest’anno: tu non puoi essere la moglie nè di un forzato nè di un ambasciatore! Il cuore non ha nulla a vedere lì dentro, non è vero? Perchè codesto monello si mette desso ad amare senza consultare l’almanacco di Gotha ed il termometro politico? Correre il rischio di amare la sorella di una spia? orrore! Ebbene, signor barone, davvero, quando voi sarete ministro, bisognerà stabilire un lazzaretto per i cuori nella situazione... del mio. Vi si vedrà chiaro almeno, dopo aver purgata la contumacia. Ma non parliamo più di ciò. La questione è esaurita. Io sono libera.