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giammai gli occhi? che noi non faremo più rivoluzioni? che voi avete ancora un partito e potete fidarvene? che l’opinione pubblica delle nazioni libere del globo, l’opinione che ascende, ascende ed ingrossa a guisa di oceanica marea, non trascinerà infine i governi a farvi sentire la terribile parola dell’angelo ad Adamo: uscite? Siete voi sicuro che quella opinione pubblica che trascinò Luigi XVI a difendere l’America, Napoleone all’atto addizionale, gli stati uniti alla costituzione federale, l’Inghilterra alla riforma radicale ed ha estinta la gelosia dei francesi e degl’inglesi fino nei prodotti delle manifatture; siete voi sicuro che quella stessa opinione non ingiungerà fra non guari ai governi di queste nazioni, per mettere termine alle rivolte, di proclamare la solidarità, l’indipendenza e l’unità dei popoli? Aspettate dunque, e poiché avete veduto il principato sfasciarsi da tutti i lati e su tutta la faccia del globo nel diritto, vedetelo polverizzato nel fatto, se avrete ancora la fortuna di vederlo. Ma fino allora, ed è questo l’oggetto per cui scrivo queste linee, fino a quel giorno non fomentate il tesoro dell’odio del popolo. Con i vostri delirii di sangue non fate che precipitare la vostra ruina, come il peso ed il declivio aumentano la discesa dei gravi. Voi colpite degli uomini, ma l’idea resterà sempre intatta, sempre presente, ed in piedi, perché l’è il verbo incarnato della novella legge, è la grande sillaba scritta da Dio sulla fronte dell’umanità; e sillaba di Dio non si cancella. Voi passate come il Simoun; ma la vostra opera è inutile. Allontanate perciò da voi quegli uomini abbominevoli che vi hanno fatto siepe intorno al core ed attizzano le vostre voglie di sangue: