Pagina:Petruccelli - La rivoluzione di Napoli nel 1848, Genova, Moretti, 1850.djvu/174

per poi abbandonarsi alla mercede dei rappresentanti d’Italia indipendente, alla mercede di un popolo vincitore ed avido di libertà. E la teoria del Montanelli era quella. Contemporaneamente giunsero le novelle che l’imperatore era fuggito di nuovo da Vienna, che Windischgrätz si approssimava per bombardarla, e che le barricate vi si erano alzate ancora una volta. Gli ungheresi, vittoriosi dei croati cacciati e calpestati da per tutto, accorsero per soccorrerla, quasi sino alle sue porte, ed aspettavano essere chiamati dalla Dieta. Questa, sbigottita dalla guerra, attenuata da giornaliere diffalte, si scioglie, ed i magiari ritornano indietro. La misera città fu vinta dopo uno strazio senza esempi, dopo una resistenza delle più disperate. Il bombardatore di Praga vi entrò sopra monti di cadaveri, ed in mezzo alle fiamme che divoravano le case. La corte di Napoli che aveva cominciato a tremare, sapendo della guerra d’Ungheria e della sollevazione di Vienna, era stata lì presso a cangiar ministero e politica; ma riprendeva cuore apprendendo le misere sorti dell’imperiale città, quando un incendio più prossimo alla sua casa divampò.


* *


44. L’uomo non dispone che di una sola cosa sulla terra, dice James Mill, il movimento: il pontificato romano aveva assunta la missione di diseredare l’uomo. Sottrarsi al regime di mummificazione, a cui il pontificato aveva per molti secoli lavorato, fu il teorema della rivoluzione intrapresa dal popolo romano. Desidero gittare uno sguardo retrospettivo sulla natura di questo potere, ed accennare qualcuna delle idee, che fra non guari, in un altro libro, più ampiamente svilupperò.

Il cristianesimo aveva fatto fortuna fin dal suo nascere, perocché,