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III.


Cavour riassume in sè stesso il Gabinetto. — Minghetti prima di esser ministro. — Ministro e dopo. — Fanti. — Della Rovere. — Peruzzi. — Cassinis. — Il ministro amabile ed il suo a latere signor Niutta. — De Sanctis. — Una parola della politica del Gabinetto.


Torino, 6 maggio 1861.


Il Ministero dunque è il conte di Cavour. L’Europa lo sa: noi lo sappiamo. I membri del Consiglio non sono uomini politici. Ciò avrebbe potuto cagionare degli stiracchiamenti, imbarazzare la marcia del conte di Cavour; e quest’uomo di Stato non si crea mica degli ostacoli inutili, i membri del Gabinetto sono degli uomini d’affari, la di cui personalità, per considerevole ch’esser possa, non potrà giammai provocare un dualismo, funesto in questo momento all’Italia.

La politica italiana — qualunque essa si sia — è tutta di un pezzo. Un sol uomo l’ha concepita, un sol uomo la mena, ed egli ha la confidenza dell’Europa. Il conte di Cavour è investito della dittatura dalla maggioranza legale della nazione, ed il Re stesso, il quale è probabilmente italiano