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partito di azione? un uomo è presto trovato: un siciliano — o Spaventa — scatta su da questi banchi, e mugge, e morde, e bava. Ma su questi banchi siedono altresì degli uomini convinti, di una grande considerazione, di un’onoranza a tutta pruova, di una probità irreprovevole, i quali votano col Ministero, non perchè esso è il Ministero, ma perchè la loro coscienza comanda loro di sostenerlo. Io non voglio nominare che il signor Gustavo di Cavour e Menotti.
La morte del conte di Cavour non ha fatto cangiare la tattica. Gli stessi uomini, ed altri ancora, seguono le stesse evoluzioni d’incontro al barone Ricasoli. Che questi cada domani, e la stessa manovra comincia col suo successore. La strategia dei Parlamenti è invariabile.
Il centro è le radeau de la Méduse. Là sonosi aggruppati tutti i naufraghi. Tutti i frantumi, épaves, del partito del conte di Cavour, che si ruppe nell’Italia meridionale, sono venuti a posarsi su questi banchi. Questa consorteria può essere denominata il partito delle pretensioni impotenti, degli ambiziosi fulminati. — Icari di cartone imbrattato. Il centro è l’albergo degli Invalidi del presidente del Consiglio. Non vi è quivi un sol uomo che non sia sfregiato, éclopé, politicamente, o che non lo sarebbe prestissimo se lo si mettesse all’opera: imperciocchè essi sono fusi quasi nello stesso stampo, moule. Gli uomini dei centro non hanno più forza, ma essi non mancano perciò di speranza. Al centro siedono Liborio Romano, De-Vincenzi, Poerio, Piria, Conforti, Cicconi, Senegli,