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scienza! debba sentirsi rimescolato se ha il padre, il fratello, un parente qualunque, a cui s’interessi, preso nel vischio del budget. Il ministro lo sa: egli ha anzi perfino la bontà feroce di domandarne notizia, non importa che non l’abbia mai veduto, d’informarsi se colui è contento del suo destino. Il povero deputato dell’opposizione, che smaltisce giusto un prossimo discorso contro una legge di quel ministro, preferirebbe il posto di S. Lorenzo sulla graticola. Ora in tutta la Camera non vi sono venti deputati i quali non abbiano, direttamente o indirettamente, per mezzo dei loro parenti, un punto di contratto col bilancio. Un ministro abile, che sapesse il suo M. Guizot a menadito, darebbe all’Europa il singolare spettacolo di un Parlamento senza opposizione, proprio come quello di Parigi, ovvero sgraverebbe il budget di parecchi milioni. E basterebbe dire: «Signor deputato, ella è uomo indipendente poichè siede alla sinistra; ora, come il pubblico maligno potria sospettar del disinteresse della S. S., io le vengo in ajuto. Ella è funzionario; il padre di lei è ricevitor generale, magistrato, il fratello di lei è prefetto: io li metto in disponibilità!» Eh! credete voi che gli eroi piovano sui banchi della sinistra, in presenza di un discorso così eloquente del ministro Cordova, per esempio, che è di taglia da farlo?

— Malanno! considera mia moglie: al postutto si ha un cuore da disponibilità? Perdere dodici o quindicimila lire l’anno?...

— Non è vero, signora? soggiunge il mio vicino. Ebbene, nè i parenti, nè gli amici, nè gli elettori

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