compreso — ve ne parlerà per due ore! Mancini è entrato a far parte in un Gabinetto che non dà indizi di lunga vita. Cadranno tutti sul sedere: Mancini solo sui suoi piedi. E’ non farà nulla — eccetto qualche cosa per il signor Oliva e per gli olivi che gli spargono la via di fiori — ma niuno avrà tanto detto di fare, di voler fare, di poter fare, di saper fare, di avere a fare, e di tutte le combinazioni possibili che potete trovare a questo verbo magico — eccetto il preterito passato — ho fatto! Mancini — con un po’ di pratica, diventerà il tipo dei ministri parlamentari — vale a dire, dei ministri minchionatori. Il no, nella sua bocca, sarà una parola introvabile, impossibile a proferire. Sta fresco però chi si addorme sul suo sì, accompagnato e preceduto da un franco sorriso e cementato da una generosa stretta di mano. Che volete? sono le miserie del mestiere. La grande arte di un ministro constituzionale è di saper cacciare le mosche. Ora sfido chi mi trovi qualche cosa di più gaio, di più leggero, di più mobile, di meglio variopinto che Mancini per tenere a distanza per un momento questi insetti petulanti. Un imperatore romano le uccideva: Mancini apre la finestra per lasciarle volar via, o apre la porta onde cacciarle dentro la stanza del suo vicino. Uomo d’ingegno pronto e vivo, di parola facile, di coscienza larga, di carattere compagnevole e non egoista, onesto e liberale, vano ma non puerile, anzi modesto nella vanità, sibarita di buona compagnia, senza fiele e senza rancori; più studioso di parere che di essere, più credulo