Pagina:Petruccelli - I moribondi.djvu/188


— 184 —

quando non masticano, lavorano un concettino all’Achillini, onde presentarlo ad una signora. Quanto al cervello, Poerio l’ama meglio à la sauce blanche che nella sua testa. Colpa senza dubbio di quello scellerato di re Borbone, il quale assiderò quest’uomo di Plutarco nelle prigioni di Montesarchio — ovvero di quel burlone di Gladstone, il quale creò questo grand’uomo all’uso di John Bull, come Caracalla creò console il suo cavallo. Infine, colpa di questi o colpa di quegli, l'illustre barone Poerio non luce più, e la capitania del suo partito gli è sfuggita di mano. E’ non è capo che nel suo capo. I Pipino di questo Cilperico sono stati — cosa strana — due diffidenti — Conforti e Mancini — ed una varietà — Scialoia.

Conforti era stato — ed è uomo ad essere ancora, finchè si faranno de’ Ministeri provinciali: Mancini è. Egli ha toccato infine la meta per cui aveva tanto fatto, tutto fatto per arrivare. Egli è ministro. Che il portafogli gli sia leggero — come egli è leggero. Mancini è una parola di caoutchouc, una parola fatto uomo, flessibile, profusa, incolore, dicendo tutto, non dicendo niente, buona alla prosa ed al verso — buona a tutto — giustificando tutto. Ora Mancini è ministro dell’istruzione pubblica, e’ sarebbe domani, con la stessa imperturbabilità, con la stessa capacità, ministro della guerra o della marina — tutto ciò che volete. È una stoffa di cui e’ lascia fare, a volontà, un mantello o un berretto — purchè qualche cosa se ne faccia. Mancini non sa nulla — ma comprende tutto — e se non lo comprende, vi tiene persuaso che l’abbia