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l’anima, e calcola come un Toscano. Montanelli ascenderà, ed alto — accoppiando la nozione delle cose pratiche al calore dell’entusiasmo, con cui sa vivificare, elevare, infiorare le cose. Ora, l’esperienza ed i disinganni gli serviranno di duci.
Ecco la sinistra. Io ne ho tralasciati, e dei valenti. Ora, come avete potuto rimarcarlo, vi è in questa parte della Camera delle forti individualità, ma neppur un sol uomo di Stato. Se domani il re fosse obbligato di scegliere un Gabinetto in questo partito, S. M. potria vantarsi di essere l’alchimista politico il meglio dotato se ella sapesse estrarne due soli ministri. La ragione e la causa ne sono semplicissime. I membri della sinistra sono degli uomini d’azione, i quali, non avendo giammai trionfato, non hanno avuto giammai l’agio di sintetizzare le loro idee. Si pensa, si riflette dopo il combattimento. La sinistra si batte sempre, armeggia contro tutto e contro tutti. Il suo destino è l’ideale. La sinistra ha i suoi capi, il suo programma; ma non ha l’opportunità di farli valere. Essa è là: si batte — e domani ancora si batterà come jeri. Bisogna uscire dai suoi ranghi per spendersi in moneta di potere, farsi valere, arrivare.
Ecco come il terzo partito oggi domina — ecco perchè i più ambiziosi diventano, presto o tardi, transfugi della sinistra. Il terzo partito ha potuto costituirsi perchè la natura dei suoi principii gli dava dei periodi di tregua. La sinistra non ne avrà mai. Il popolo la rinnovella sempre di nuove forze e di forze