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VII.
Torino, 26 giugno 1861 e 28 febbraio 1862.
Nel tempo del conte di Cavour, la destra del nostro Parlamento votava con un insieme ammirevole, sotto l’ispirazione del suo capo. Ora questa destra è padrona dei destini del paese. Io non voglio discutere se questa parte della Camera esprime veramente la maggioranza della nazione. Il fatto è che la n’esercita il dritto, che la ne riassume la forza, che la ne rappresenta la parte. La nazione può essere al di qua o al di là; però essa non dà, riceve l’impulsione da questa falange perfettamente disciplinata. La destra, indipendentemente dal suo valore intrinseco, ha acquistato il valore della circonstanza. Essa si è trovata senza volerlo, senza sperarlo, alla testa d’Italia, cui può tenere a galla o lasciar naufragare.