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il segreto dei famosi tre pesci e tre pani del Vangelo. A questa promessa stereotipa di tutti i Governi bisogna aggiungere quella di una grande impulsione a dare ai lavori pubblici, la prosperità dell’industria e del commercio, la vita a buon mercato.... ed il resto — che si può leggere nei programmi di tutti i ministri, di tutti i Governi — non escluso quello di Solouque e quello di Pio.

Il terzo partito non isdegna le alleanze; ma esso vuole una buona amicizia con tutti ed esser vassallo di nessuno. Ecco il programma di Depretis, uno dei capi principali del partito — programma che avrà probabilmente colorato ed accentuato un po’ più, ora che passa per duce della sinistra.

Il marchese Pepoli vi aggiunge il suffragio universale e l’alleanza offensiva e difensiva con la Francia. Il generale Lamarmora ne toglie via il mobilizzamento della guardia cittadina. E Ratazzi addolcisce tutto ciò con quel tatto che danno la pratica e la comprensione degli affari.

Voi vedete che il terzo partito non ha nulla inventato, e sopra tutto, che esso non è affatto rivoluzionario — grazie a Dio! Io vi ho indicato così i quattro uomini che formano le quattro gradazioni di tinte di questo partito.

Quanto al generale Lamarmora, l’ho nominato pro memoria, e l’ho classificato in questo partito, perchè esso se ne onora. Ma egli è stato ministro per nove anni con Cavour e lo sarebbe stato di nuovo all’indomani che il general Fanti lasciò il portafoglio della guerra, se Cavour si fosse trovato fra’ vivi e glielo avesse proposto.