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(26) Anche qui siami lecito di fare un cenno di storia politico-patria rapporto a questo rinomatissimo santuario, sul quale si ha molto di favoloso, e pochissimo di certo e comprovato.

La chiesa di S. Maria di Misma anche dalla sua struttura appare di data molto antica, e fabbrica certamente de’ bassi secoli. È adorna di un quadro rappresentante Maria Vergine Assunta: pittura del celebre nostro Moroni; e la quale vuolsi un capo d’opera di questo insigne pennello. Nel resto la chiesa non ha, a mio credere, cosa nè antica nè moderna, la quale possa l’altrui curiosità interessare.

S’inganna certamente lo storico nostro P. Calvi (Effemeridi ecc. Tom. I. pag. 46) coll’asserire, che la chiesa e prepositura di S. Maria di Misma sia stata una casa degli Umiliati, non essendovi in vero alcun documento, a cui una tale opinione si appoggia, anzi contrastandovi tutti que’ pochi, che ce ne restano. Trovo al certo meglio fondata l’altra, che risulta dall’opera Sinopsis rerum ac temporum Ecclesiæ Bergomensis etc., in cui tra le parrocchie della diocesi vengono riportate alcune distinte ed insigni per antichi collegi di canonici, e fra esse appunto quella sul monte Misma» Parochiæ, quas inter multæ olim collegiis canonicorum insignes, nempe in monte Misma etc.» pag. 14.

In un rotolo antico, cioè del 1304, esistente nell’archivio parrocchiale di Cenate (favoritomi in esempio dall’attuale proposto insigne oratore sig. D. Gio. Magri) leggesi che un certo sacerdote Giacomo canonico di S. Maria di Misma fu chiamato al Sinodo Diocesano tenuto in Bergamo in detto anno dal vescovo Giovanni (certamente della famiglia Scanzia ossia da Scanzo).