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Da questo cenobio scelti vennero i monaci, che Altemano vescovo di Trento ricercò, ed adoperò nella istituzione di un monasterio dell’ordine in quella città presso la mentovata chiesa, vicino al ponte sull’Adige; quindi sì quello, che questo restarono sotto la dipendenza del monasterio di Vallalta.
Questo fiorì lungamente per uomini in santità e dottrina distinti; ed è ad essi che noi dobbiamo la coltivazione di quegli eremi luoghi, ora divenuti incomparabilmente più fruttiferi ed utili. Debbe essere stato soppresso questo cenobio nel secolo decimosesto, se vogliam credere al cenno, che ne fa lo storico nostro fra Celestino nella sua Istoria quadripartita di Bergamo; ma altri credono ciò avvenuto nel secolo susseguente.
Venne quindi secolarizzata l’Abbazia, e convertita in Commenda, che servì poscia lungamente di appanaggio a’ prelati veneti; l’ultimo de’ quali fu il cardinal Cornaro. Durante la vita di questo dignitario ecclesiastico il Veneto Senato avea con decr. 2 settembre 1773, fissata la vendita dell’Abbazia, disponendone il capitale alla pubblica zecca, onde coi prò fosse accresciuta la congrua ai parrochi più poveri della diocesi. E nel 1792, morto essendo il detto cardinale, il Governo si dispose ad effettuare questa saggia Sovrana disposizione.
Molti de’ coloni, i quali da secoli avuta avevano gran parte de’ fondi in affittanza, ricorsi, onde non esserne spogliati, ottennero dalla generosa paternità del Principato d’essere considerati quali livellarj perpetui, e liberi da qualsivoglia aumento di contribuzione in avvenire. Il nuovo compratore de’ possessi dell’Abbazia