20. Qualche naturalista ha opinato che cotali palle, anche altrove per avventura rinvenute, non sieno vere impronte di frutta, ma animali lapidificati in istato letargico; nel quale conformansi avvolgendosi a foggia di palle, come nelle Marmotte osservò Prunelle (De la Méthérie Dictio. ann. 1811,) e noi veggiamo tuttodì negli scoiatoli e nelle serpi, che lasciano sempre nel centro, acchiocciolandosi, un vano più o meno grande; ed ha perciò conghietturato che questi animali così intormentiti sieno stati ricoperti di terra calcare (penetrata pure nel vuoto centrale), dentro la quale perirono, e che siensi poscia, dopo l’induramento della terra, distrutti e consumati, lasciando un vacuo tondo o tondeggiante, col nocciolo calcare in mezzo; nel qual vuoto l’acqua abbia in fine portata per filtrazione la selce ad occuparlo. Altri pensano che la selce sia penetrata ad occupare questi vacui nella roccia Alpina, o sieno eglino stati lasciati da sostanze animali scomposte, oppure da vegetabili distrutti: e che, siccome le selci hanno sempre una porzione qualunque di calce, così questa a poco a poco sia penetrata