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tanei, è forza che, riflettendo al suo ultimo fine che ci è posto dinanzi, cominciamo a darci affannoso pensiero di quello che noi pure aspetta. Così ove s’appicchi la fiamma alle case del vicino, non puoi vivertene a sicurezza nella tua, come dice Flacco:

Perchè chiaro t'appar ch’entro brev’ora
Un pericolo ugual fia che t’incolga.

E tanto più queste repentine morti apriranno breccia nell'animo, quanto sarà giovane, robusto e leggiadro chi ne rimane vittima. Ond’è che, guardandoci attorno, dovremo dire a noi stessi; ecco costui che si credeva aver qui ferma stanza, pure ne fu cacciato fuori, senza che gli valesse l’età, la bellezza, la forza. Or dunque, e qual nume o negromante, potrà mai metter pegno per la mia vita? Ah! non v'è dubbio che io non sia uomo mortale! Che se tanto accada altresì ai re e imperadori della terra; se ad egregi e potenti personaggi, viemaggiormente ne saranno scossi i presenti, perchè coloro cui aveano veduto atterrare gli altri, d’improvviso, o in poco volger d’ore, cadono anch’essi; tanto è vero che ogni guisa di gente procede da una fonte comune. E non ti rammenti l’alto stupore; onde sono commossi i popoli nella morte degli uomini sommi, come, per richiamarti alcun poco alla storia, avvenne nella uccisione di Giulio Cesare? Egli è questo un tale spettacolo che distringe