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2t>8 questo lungo conversareil porre ad -alto le imparate cose : deh che per negligenza o pigrezza non corrano in balia de’venti! E tu perdona se mi fosse sfuggita qualche troppo aspra parola. P. — Ed io sì de’molti benefizii di. che mi iosti cortese, sì ancora per queste tre giornate in cui ti piacque intrattenerti con me, ti rendo infinite grazie. Tu gl’intenebrati occhi mi rischiaravi, dileguando la nebbia dell'errore entro cui mi stava ravvolto. Ma come ringraziare costei, che non istanca dai tanti nostri discorsi, sino al fine ne attese! la quale, ove avesse d’altra parte rivolto il sembiante, avremmo camminato a tentone di mezzo le tenebre ; e senza virtù sarebbero rimaste le tue parole e il mio intelletto cieco ai santi ammaestramenti. Ed ora, dappoiché voi ve ne tornate nel cielo che vi è stanza, ed io meschino resto qui sulla terra, incerto del quando avrà fine il rato esiglio; solo vi scongiuro, che, sebbene tanto lontani, non vogliate abbandonarmi; perchè senza te, o buon Padre, la esistenza mi tornerebbe amara , e senza lei la vita ncii sarebbe morte. A. — Fa tuo conto d’essere esaudito, purché tu non abbandoni te'stesso; ciò ti varrebbe il nostro abbandono. P. —lo veglierò su me per quanto siami possibile, e raccogliendo gli avanzi del nau-