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200 a rori. E ad onta che da buon. tempo gli argomenti da te arrecati mi fossero noti, e spesso li avessi risentiti, perchè come dic$ ¡1 nostro Terenzio: » Nuova cosa non v’ ha non detta prima • pure si la dignità e l’ordine onde ti piacque espormeli, si ancora l’autorità di te che me li porgevi, fecero gran forza sulla mia mente. Ora però che siamo in sul finire vorrei da te un definitivo parere: mi imponi tu 7 che, lasciato da parte ogni studio , passi ingloriosa la vita, ovvero hai suggerirmi alcun partito di.mezzo? A. — Non sarà mai che ti consigli a rimanertene inoperoso, ma si che al?amor della gloria, preferisca quella della virtur perchè ti mostrai come la prima sia Vambra della seconda. Pertanto, siccome sulla nostra terra, è impossibile, che nella luce del sole un corpo non getti ombra j cosi non può avvenire, che, irraggiata da Dio, la virtii non partorisca anche gloria. . Chi adunque bandisse la vera gloria, terrebbe di mezzo eziandio la virtù; senza la quale trascolora ogni cosa,* e la vita degli uomini in poco differisce da quella di molti animali; la quale, a quel modo che nelle belve vediamo, non sarebbe condotta da altra guida, se non dal solo appetito. Pertanto proponti di osservai