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Y8a ¡intorno* a cui tanti libri abbia ma cT IH usto scrittori; pensa -alla rapidità del tempo, che <è tanto grande da non potersi agguagliare a parole, ed alla morte che essendo certissima, ne lascia incerti dell'ora, del quando* del dove *ne vorrà cogliere; nel che troppo l’uomo s’inganna, il quale stima poter differire ciò che differir non si può. Domandane anche al più traviato, e risponderatti, che per lui pure verrà questo punto. Pertanto la speranza di lunga Vita.,-a cui molti si lasciano adescare, non ti seduca; anri •tieni in conto di oracolo quasi celeste il detto? ? ' • • ■ • * ’ - ‘ ’ * ni Stima ogni dì che a te scorre, Teitr-emo «.

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. E certo ogni giorno che risplende ai mortali, o è l’ultimo ovvero all’ultimo s’avvicina, Rifletti altresì che. sconcia cosa è Pes* I ser mostrato a dito, e il divenire soggetto ai popolari discorsi; avverti quanto i costumi sieno in te disformi dalla tua professione. Oh quanto ella non ti nocque nel corpo, nell’animo, nelle fortune! e quanti mali, senza temperamento di beni, per cagion sua iati sofferto!. Schernito, sprezzato, negletto! quante parolette soavi spargesti al ventoy quante lagrime e lamentil senza che ’quasi' mai ella ti volgesse uno sguardo benigna! Che se talora ciò avvenne, non fu che per un istante, più fugace d’uno zefliro estivo, E mentre t