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viaggi non gli fossero tornati profittevoli* « ma tu non con altri che con te viaggiavi ». Or dunque t* era mestieri levarti di dosso il peso delle antiche curej poi d’ottime disposizioni arredato, imprender cammino. Per* che non solo de’corpi, ma altresi degli animi s’avvera, che, ove manchi la sapienza, a nulla riesce la virtù. Altrimenti, toccassi tu sino gli estremi dell’India, pur dovresti far ragione al detto d’Orazio, cjie « Chi varca il mar sol muta eie!, non co te ». P* — Le tue parole mi mftteno grande incertezza nell!animo. Perchè tu, prima an- cor di fuggire, mi consigli a rimettere in salute lo spirito infermo. Ma come* farlo, se tuttavia ne ignoro il modo? Se poi la cura ebbe luogo, che altro si cerca? e se no, ih guai paese devo io rifuggirmi? E siccome quanto mi suggieristi finora non giunse a ridonarmi salute, dettami chiaramente i rimedii che più mi bisognano. A. — Io non dissi che tu deggia curare e guarire V animo ad un tratto, ma sì cominciare dal ben disporlo. E pognamo eh’ esso risani j il passare d’un luogo nell’altro, gioverà a conservarlo in buona salute: la quale perà, te non fosse ancora giunto a conseguire, ove da gè non lasci verun mezzo intentato, potrà.
- confortarsi almeno di buona speranza. Cne *0
XI. ii m **