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  • JP. —-Che fare adunque? ? gettarmi alla

disperazione? . ' ,, A. — Prima di giungere ar tale, non hai a lasciar cosa alcuna intentata ; ed ora ascolta iqual: sia il più saggio parere che possa darti. Egregii filosofi, non meno che illustri poeti, scrissero interi libri in questo argoménto ; ned io ti farò il torto d’annoverartene il nome e d’insegnarti il come vogliano essere intesi da te, il quale di siffatte cose sei maestro; ma ti sarà di qualche vantaggia riprendere di che guisa possa fare tuo prò delle loro dottrine*' E Cicerone il primo espone l'opinione di alcuni che affermano, un antico ¿more doversi estirpare con un xiuovo; -1 *•- - : ‘ • * ’ r n Come d’ asse si trae chiodo con chiodo ».

  • i

Nel \che egli non - dissente da Ovidio, il maestro degli amori, da cui abbiamo come regala generale, che * «i » Ogni novello amor vince Panticò ».

. E senza dubbio ciò suole avvenire, quan^ do P’atumo solitario e d* una cosa tratto nel- raltra, più lento si porta a ciascuna in particolare. Cosi dicono che il Gange, diviso daiv*e di . Persia in molti canali, di un solo e tremendo fiume che era** si tramutasse in