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a j. • 4*4r. iion putito- gVòvatidorm clic* $\ racchiude nei seguenti versi, cui dpesso avea5 lètto da- gì oranetto r *• * - * ® " * * » E questo il loco * donde in duo si parte- » Il cammirt. Se a diritta il passo torci,. » Agevole ti fia giunger sott’ esso » Le mura ampie di Dite, e nelle selve n'Sacre d'Eliso-;- ma1 se pieghi a manca, » Le brune onde del Tartaro* e la penai » Vedrai, che le dannate alme martifa Nè l’aver letto più volte queste paiole- valse a farmene intendere il- senso prima; chè la esperienza me rib desse à conoscere- là verità.-D’allora,-divàgartdò per ogni'tort<v e fàngoso dalle, piangentfe si mi volgeva addietro a guardare,: ma non mi bastavanò lè fòrze à ravviaf'mì pél buòn sentiero; perchè- quando appunto-l’abbandotìai, era in me avvenuto quel cangiamento 'ai ytta. A'. — In qtiai tempo dfelKétà Cua accadde- tal dosa? ~ .'* pi — Allorché più in- petto mi riBolpra1 l’ardore di giovinezza ; e se aspetti un poco éaprotti arich'e’ dire in che anno. - a. Ciò poco itòporta, hensi vorrei sapere da te il quando tr si offersero la prima volta le sue, sembianze. P. — Non me he scorderò mai. • A. —Metti adunque insieme questeepootìei.