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aggiunse sproni alP intorpidito mio ingegno, € l'animo assopito richiamò a vita novella? A. —Infelice! e t’era pur meglio rimanertene in silenzio che parlare cosi ! Perchè, quantunque nel riguardarti per entro l'animo, io ti scorgessi cotale, pure il sentirmi a confermar di tua bocca Postinato proposto, mi desta in petto bile e disdegno. P. — Dimmene, ti prego , il perchè. ¿¿. — Perchè se è proprio dell'ignorante l'aver false opinioni, il sostenerle sfacciatamente dimostra ignoranza e superbia ad un punto* P. — E qual falsità ho io pensato ed e- sposto ?

  • A. — Tutto quanto dicesti. La prima

cosa ; allorché affermi dalla tua donna essere ciò che sei, o intendi c,h’ ella queste cose ti diede, e mentisci ; ovveramente che fu cagione che tu non divenissi da più, e parli vero. Oh in'qual uomo ti saresti tu tramutato, se non erano i costei vezzi! Adunque ringrazia, la bontà della natura di ciò che sei, e pensa invece che ella, anzi tu da te stesso, struggesti quella grandezza a cui potevi salire. Ned io voglio a lei darne colpa; ma la sua bellezza parve a te tanto cara e soave, che le vampe delPardentissimo desiderio, e l’assidua pioggia di lagrime, mandarono a male il frutto che sarebbe sorto dai gerjmi delle native virtù. In quanto poi affermi ch’el-

  • 4*