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D9 — e tanto appunto egli disse irei parlar deir amore. .'Te ne sovViene.il dove? ,v . p.— Mai si, nelle Tusculane. Egli però y\ tenea proposito dell'amore comune degli ^uomini, ma in questo mio v ha alcuna cosa di singolare. ^ . . * A. Ed altrettanto dice di se ciascune t;he viva soggetto all1 impero di qualche passione , di questa principalmente ; perchè del fatti nostri troppo spesso ci mostriamo bene- -voli interpreti. Nè si loda a torto quel detto d’ un poeta, quantunque ¿plebeo, là dove lanciò scritto: )) Stia ciascun con sua sposa, io con la mia j

  • » L’amor suo ciasoun serbi, io serbo il mio.

pm Yuoi tu che, ove il tempo ne basti, delle molte cose alcune ti dica, le quali, non che maraviglia, ti cagioneranno sgomento? , . . A.— Io per altro non ignoro ^quella vecchia canzone, che _ » Ogni amator de’ suoi sogni si piace 59. Ma il parer folle tanto più si disdice a chi tiene stretto dovere di altamente „pensare e discorrere. p. — Sia che gratitudine o dappocaggine mi mora * io non posso non confessare sic-